Si è svolto venerdì 11 novembre 2016, presso la biblioteca “Arnoni” del Tribunale di Cosenza, l’evento formativo dal titolo “Violenza sessuale su soggetti in condizione di particolare vulnerabilità”, organizzato dall’associazione degli Avvocati Matrimonialisti Italiani e dalla Società Italiana Scienze Forensi. L’evento ha ricevuto l’accreditamento dall’Ordine degli Avvocati di Cosenza e dalla Scuola Superiore della Magistratura.
L’obiettivo del convegno è stato quello di confrontarsi su un tema così delicato e complesso come quello della violenza sessuale a danno di soggetti vulnerabili come minorenni e adulti in condizioni di particolare vulnerabilità.
Sono intervenuti:
Margherita Corriere, presidente della sezione distrettuale di Catanzaro dell’AMI
Rossana Greco, presidente della Camera Minorile distrettuale di Catanzaro
Francesca Tribisonna, Avvocato penalista del Foro di Cagliari
Giuseppa Ferrucci, Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Cosenza
Antonio Tridico, Pubblico Ministero della Procura della Repubblica di Cosenza
Marco Pingitore, psicologo e psicoterapeuta
Giovanni Battista Camerini, neuropsichiatra infantile
A relazionare per Casa di Nilla sul tema dell’Ascolto protetto è stato il dott. Giovanni Lopez, Responsabile dell’Area clinica e psicoforense dello stesso Centro
“Sappiamo che in tempi recenti si è avuta la riconsiderazione del concetto di vittima – dichiara in una nota l’avvocato Corriere – ricostruita non più in chiave meramente passiva, ma alla stregua di soggetto che esprime esigenze imprescindibili di protezione e di essere considerato protagonista della realtà sociale. Vittima vulnerabile è chi, per le caratteristiche legate alla sua soggettività o al tipo di violenza patita, ha subito un trauma in conseguenza del reato e rischia di essere indotto alla cosiddetta vittimizzazione secondaria, ossia alla sofferenza di un nuovo trauma provocato dal processo e collegato alla riproposizione del ricordo”.
Il panorama normativo nazionale e sovranazionale, in ultimo il D.lgs 212/2015, attuativo della Direttiva comunitaria 29/2012, registra una sempre più incisiva attenzione verso i diritti e gli interessi processuali dei soggetti che patiscono una sofferenza da un fatto di reato. Una particolare attenzione viene data alla testimonianza della vittima vulnerabile nell’incidente probatorio e in tutto l’iter processuale. Inoltre, modifiche sono state apportate al codice di procedura penale e nuovi articoli sono stati introdotti, tra cui gli artt. 90 bis, ter e quater.